Fienagione

BORGO SAGRILOT

Attività rurali: Fienagione

La principale attività agricola in estate dell’intera valle di Seren del Grappa era la fienagione e quindi anche di Borgo Sagrilot, se si guarda oggi la valle, quasi ogni casa o borgo, salvo poche eccezioni, sembra quasi invasa dal bosco.

Pian de la Cesa 2013

Pian de la Cesa 2025

In passato non era così, la valle era piena di pascoli e prati e il bosco relegato a poche e impervie zone e/o nelle zone alte. Tutti i membri della famiglia, appena fossero stati in grado di camminare aiutavano nella fienagione. Quasi tutte le case avevano inclusa o annessa una stalla dove vi si potevano trovare per lo più vacche ma anche pecore, capre e asini. Il principale se non esclusivo alimento di questi animali era il foraggio, stoccato in fienili, barc e mede.

L’andamento della fienagione seguiva l’avvicendamento delle stagioni e cominciava a seconda dello svilupparsi dell’estate a maggio con il primo taglio di fieno (Fien), proseguiva in piena estate con il secondo taglio “Ardiva” e procedeva poi a fine estate inizio autunno con il “Terzalin”. Tutta la famiglia era impegnata in questa attività che prevedeva il taglio dell’erba fatto a mano con la falce.

In seguito se vi erano mucchi si passava con la forca a “slargarli”, a metà mattina si lavorava il fieno per “oltarlo” seguendo l’andamento del sole, si ripeteva l’operazione nel primo pomeriggio infine nel tardo pomeriggio se non secco (el dovea cantar) si procedeva a farne dei mucchi (maruth) oppure a raggrupparlo in andane (rele) che poi la mattina seguente, una volta che il sole aveva asciugato il terreno si procedeva a disfare “Slargar”.

Una volta secco si stoccava nei fienili, spesso, poiché il terreno era ripido si procedeva a trasportare il fieno tramite carghe.

Se, invece, i prati risultavano lontani dalle abitazioni il foraggio veniva stoccato in barc, depositi con struttura in legno e tetto in lamiera, senza fondamenta, in cui il fieno era riposto a “forcade” e bisognava rompere la forcada per “slargarlo” e calpestarlo “balegarlo” in modo che si compattasse.

Oppure in mede, strutture di fieno a forma conica, con al centro un palo di legno e fondo fatto di rami e fascine, il fieno veniva adagiato sulla base così costruita e si saliva in circolo per ¾ della struttura si cominciava poi a restringere la circonferenza fino ad arrivare al palo, sul palo si intrecciava un po’ di fieno per sigillare l’intera opera.

mede
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