Progetto
Introduzione
progetto generale percorso Borgo Sagrilot casere Monte Avien
Siamo venuti a conoscenza dei fondi del PNRR MISSIONE 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” – COMPONENTE 3 Cultura 4.0 (M1C3) – MISURA 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – INVESTIMENTO 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”. tramite un nostro conoscente, anche lui con casera degli avi al seguito e con un simile progetto di restauro già avviato, per cui l’idea è subito stata una collaborazione, in modo che il nostro sforzo fosse accorpato ad una proposta più ampia e di maggior interesse che prevedesse la nascita di un percorso culturale a testimonianza di come vivevano gli abitanti della valle nei tempi passati con la possibilità di visita a tre siti restaurati ognuno dei quali sviluppa una diversa tematica.
Compiendo l’intero percorso il visitatore potrà essere immerso in una realtà di inizio-metà novecento, in cui questi luoghi erano popolati di uomini e animali.
Pur essendo autonomamente sviluppati e concentrandosi in temi diversi (fienagione, lavori boschivi e lavorazione del latte) i tre progetti sono legati da un percorso naturale essendo sullo stesso lato della valle e collegati dalla stessa strada silvo-pastorale. Ecco quindi che l’idea è quella di un percorso che parte dalla località Stalle dove verranno lasciati i mezzi motorizzati nel parcheggio accanto al torrente Stizzon, che snodandosi per circa 10 km tocca le 3 località portando il visitatore a scoprire seguendo la strada silvo-pastorale Val Martina, Col De Giacon, Monte Avien quelle che in passato erano mulattiere frequentate dai nostri bisnonni, nonni e in parte padri nella loro vita quotidiana.
Tappe progetto
L’obiettivo dell’intervento è stato quello di recuperare i valori legati alle attività rurali tradizionali un tempo diffuse in tutta la Valle di Seren del Grappa favorendo al contempo la fruizione turistico-culturale sostenibile dell’intera zona. I lavori del presente progetto hanno riguardato interventi di restauro e recupero al fine di valorizzare dal punto di vista architettonico e paesaggistico l’edificio storico sito in loc. “Sagrilot” in zona considerata agricola dal vigente strumento urbanistico comunale. Il fabbricato è sicuramente di antica origine in quanto risulta presente già nei rilevamenti per la formazione del Nuovo Catasto Terreni nella mappa di impianto del Comune di Seren del Grappa ultimata nell’anno 1931, ma vi sono testimonianze orali che è stato abitato ad inizio ottocento.
Ad inizio 2022, l’attuale proprietà è venuta a conoscenza di fondi del PNRR M1C3 Turismo e Cultura ‐ Misura 2 “Rigenerazione piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” ha, quindi, deciso di presentare il progetto che è stato approvato e realizzato in circa 3 anni, di seguito si descrivono le principali tappe.
Inizio 2022: decisione di intraprendere il progetto.
Settembre 2022: presentazione della domanda alla Regione Veneto con preventivi, progetto lavori approvato dal comune, computo lavori ecc.
Ottobre 2022 – maggio 2023: attività di selezione possibili fornitori, raccolta informazioni sugli iter burocratici da eseguire, scelta tecniche di materiali ecc. in attesa dell’approvazione progetto.
Giugno 2023: approvazione progetto da parte della regione Veneto e inizio lavori.
2023 – 2025: esecuzione lavori.
Dicembre 2025 Fine lavori.
Museo
Il museo si sviluppa al piano terra dell’edificio ed è formato da 3 stanze con il classico soffitto a “cuba” o volta ognuna, però, di altezza e dimensione diversa, è stata preservata l’originaria configurazione dell’abitazione. Come tema è stato scelto quello della fienagione, tutti gli oggetti presenti sono stati utilizzati dai nostri bisnonni, nonni e/o padri ed anche da noi e alcuni sono tutt’ora utilizzati per la pulizia dei prati circostanti l’abitato.
La prima stanza era in passato adibita a cucina, ora metà è stata trasformata in servizi igienici e l’altra metà a museo. E’ stata ricavata da una nicchia nel muro, che fungeva da dispensa, una piccola libreria dove sono presenti libri a tema, alcuni sulla valle di Seren del Grappa, altri sulla montagna in generale, consultabili durante la visita. Sono presenti, inoltre, alcuni oggetti storici recuperati ad esempio, una stufa in ghisa di circa 70 anni, ecc.
La seconda stanza era la stalla, siamo riusciti a recuperare e rimettere il “magon” originario in legno di castagno, il pavimento e le pareti invece sono state rifatte causa creazione di sottofondazioni prima inesistenti. Durante i lavori è emerso che la volta era stata fatta di mattoni e l’abbiamo lasciata a vista non più coperta dallo strato di calcinacci. Sono presenti attrezzi quali falci, rastrelli forche, ferro tagliafieno, gerla, brinthia ecc.
La terza stanza è stata mantenuta come cantina, sono presenti botti e damigiane utilizzate per conservare il vino fino agli anni 2000, mentre gramola e torcio sono ancora da noi utilizzate o prestate ad amici per produzione casalinga di vino o succo di mele, vi sono anche alcuni attrezzi utilizzati per proteggere le piante e aumentarne la produzione.
RINGRAZIAMENTI
A progetto ultimato ci sentiamo di dover ringraziare tutte le persone ed enti che lo hanno reso possibile, sono stati tre anni di impegno, preoccupazioni, spese, iter burocratici di avanzamento lavori e controlli incalzanti dovendo ovviamente giustificare l’impegno di fondi pubblici.
Il nostro primo, più sentito e profondo ringraziamento va ad Alessandro che ci ha fatto conoscere l’opportunità dei fondi UE ed è stato la nostra guida, consigliere, e motivatore (quando volevamo arrenderci), possiamo sinceramente affermare che senza di lui questo progetto non si sarebbe realizzato.
Un ringraziamento ai nostri tecnici che hanno tradotto sulla carta e in supporto informatico le nostre idee, che hanno prodotto tutta la documentazione edilizia, di sicurezza, di cantiere, di struttura ecc. dovuta per legge e ci hanno aiutato nell’ottemperare tutti gli aspetti burocratici e le scadenze che il progetto prevedeva, un Grazie a Cristiano e Giovanni e ai loro collaboratori.
Un grazie alle istituzioni: Comunità Europea, Regione Veneto, Avepa, Comune di Seren Del Grappa che hanno creduto nel nostro progetto avendolo visto “solo sulla carta” tra miriade di altre richieste.
Un ringraziamento all’istituto di credito Cassa Rurale di Fassa, Primiero e Feltrino, in particolare alle filiali di Feltre e Borgo Valbelluna per la consulenza e la disponibilità nello svolgimento delle operazioni finanziarie legate al progetto.
Un grazie a tutte le ditte che hanno lavorato per noi, persone competenti e appassionate del loro lavoro che hanno saputo fornirci e trovare soluzioni efficaci anche in condizioni avverse (nella nostra ristrutturazione abbiamo trovato più cose da rifare, rinforzare, modificare che da conservare), con idee, pareri ed esperienze volte a cercare il più possibile di preservare la natura dell’immobile senza stravolgerlo ma rendendolo abitabile dopo decenni di abbandono, facendo sempre i conti con il budget da rispettare, che hanno operato come se stessero ristrutturando casa propria e come avrebbero detto i nostri avi: “Tosat che sa vederghe entro tei laori”.
Grazie a Claudio, Monica, Baski, Cico, Grazie a Vittorino, Martina, Marta, Maurizio, Zaccheo, Angelo, Antonello, Emanuele, Michele, Elisa.
Un grazie a tutti gli Amici alcuni dei quali, ad inizio progetto, ci hanno dato apertamente per matti e tutti gli altri lo avranno sicuramente pensato che ci hanno prestato attrezzi, rovistando in soffitte e cantine GRAZIE a Fiore, Aldo, Angelo, Diego, Carlo, Ezio, Luciano, Mattia, Silvano, Paolo, Danilo.
Un ringraziamento a Remo, Alfonso, Fiore per aver condiviso e raccontato le loro esperienze di vita in valle e le loro conoscenze di mestieri “passati”, donandoci foto dei loro ricordi di gioventù e prestandosi a foto, filmati e racconti di valle.
Infine un ringraziamento anticipato a tutti coloro che vorranno visitare borgo Sagrilot, il progetto vuole essere condiviso con quanti vorranno proporre miglioramenti, lasciare anche testimonianze se si riconoscono nel percorso culturale intrapreso e provengono da questi o simili luoghi o semplicemente a quanti vorranno passare qualche ora in Valle.